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Scopri di piùIl nostro viaggio verso la libertà parte dal centro di Barcellona alla scoperta di punti di vista alternativi sulla città, prima di scappare nel cuore più selvaggio della Costa Brava, là dove i Pirenei vanno a infrangersi sulle onde blu del mare increspate dal vento, e le strade giocano a riconcorrersi sulle pendici delle montagne.
I mimi della Rambla, l’estro unico delle architetture di Gaudì e i locali del porto olimpico. La Barcellona più conosciuta è fatta di musica, arte e movida. Ma per chi vuole rompere gli schemi abbiamo un itinerario alternativo da percorrere. E quando si parla di fuga dalla routine c’è solo un mezzo capace di guidarci: Diavel 1260 .
Montjuic, la montagna in città
Non è difficile orientarsi a Barcellona. La fitta trama urbana, regolare e ordinata, è tagliata da est a ovest da una sola strada, la celeberrima Diagonal. Ovunque vi troviate, vi basterà identificare l’incrocio giusto e imboccare la strada che sale verso la collina di Montjuic per avere in pochi minuti uno sguardo diverso sulla città. Con i suoi 173 metri di altezza, il Montjuic è una montagna nel cuore della metropoli che offre un panorama mozzafiato sulla scacchiera di strade che la compongono e sulla vita incessante che la anima. Il migliore momento per raggiungere la cima del monte? La mattina presto, subito dopo l’alba, quando un insolito torpore ancora ricopre case, palazzi e negozi, regalando la sensazione esaltante di stare assistendo al risveglio dell’indomito spirito catalano.
Una volta arrivata la luce del giorno però, per chi non ama gli itinerari più turistici, è tempo di fuggire. Noi saliamo in sella a Diavel e ci facciamo guidare dal suo spirito ribelle per raggiungere orizzonti diversi e più aperti. È tempo di imboccare la strada che sale verso Nord, direzione Costa Brava.
Tossa de Mar e Sant Feliu de Guíxols
La prima tappa è a Tossa de Mar. Il pittore Marc Chagall la definì “Il paradiso blu” e basta una piccola sosta per capire l’origine di questo soprannome.
Tossa de Mar è uno dei veri gioielli della costa che unisce piccole spiagge d’acqua cristallina e un pittoresco borgo medievale, situato su un promontorio a picco sul mare. La città vecchia merita una visita, ma le vere emozioni a due ruote arrivano nel tratto di strada successivo, quello che collega Tossa de Mar a Sant Feliu de Guíxols. Questo è un vero paradiso per chi non teme di spingere al massimo le prestazioni di Diavel 1260 e godere fino in fondo del piacere di guidare su strade che aprono varchi inaspettati in una natura aspra e selvaggia.
Verso Cadaqués sulla GI-614
Un altro tratto imprescindibile del nostro itinerario verso la libertà è la GI-614, la strada che unisce il Golfo di Roses a Cadaqués, la città di Salvador Dalì, genio indiscusso del surrealismo e uno degli artisti spagnoli più influenti del Novecento.
Per chi ama mordere l’asfalto chilometro dopo chilometro, la GI-614 è una di quelle strade che non si dimenticano. Elettrizzante e audace, forse un po’ stretta in alcuni tratti, questa lingua di asfalto si arrampica nella natura fra la polvere e le rocce, e rivela, curva dopo curva, panorami eccezionali avvolti nel profumo delle ginestre e circondati da boschi di pini e roveri.
Raggiunte le case bianche tipiche di Cadaqués, possiamo concederci una pausa.
E dopo una visita al museo di Dalì, saliamo di nuovo in sella con il gas aperto verso la riserva naturale di Cap de Creus.
Cap de Creus, il promontorio selvaggio
Nel 1998 questa località magica è stata dichiarata Parco Naturale. Costantemente sottoposto alle sferzate del vento, Cap de Creus è avvolto da un’atmosfera magica. In una zona costiera anomala, disabitata e desolata, il capo nasconde tesori antichi e inaspettati. Per molti secoli questa perla verde della Costa Brava è stata il punto di riferimento dei navigatori. La sua natura rigogliosa e imponente oggi nasconde dolmen e reperti archeologici di epoca preistorica, tracce tangibili di queste lontane frequentazioni. Raggiungere questo luogo significa spingersi al limite per tornare alle origini. Una volta arrivati qui, nel punto più orientale di tutta la Spagna, possiamo spegnere il motore di Diavel 1260 e fermarci a lasciar correre lo sguardo oltre l’orizzonte, placando finalmente la nostra sete di libertà. Almeno fino alla prossima fuga.